L’inizio
Il 5 dicembre 2011 sembrava una mattina come tante, una di quelle in cui bevi il caffè e mangi una brioche in fretta e furia perché sei già in ritardo di 10 minuti e ti metti alla guida alla volta del tuo solito posto di lavoro, un po’ affannato e sperando di arrivare puntuale. Eh si, perché arrivare tardi per me non era contemplato: ero in farmacia da appena due mesi e non volevo far parlare già di me in senso negativo.
Bé quella mattina il destino ha voluto che ci fosse un altro programma: invece della solita routine in farmacia, mi aspettava l’ambulanza, la macchina distrutta contro un albero, la faccia scioccata di mia madre, quella incredula di mio padre e la mia, attonita e disperata per aver appena sfasciato una Toyota Yaris, che, nonostante i suoi 10 anni, era ancora tenuta perfettamente.
Sono stata molto fortunata quel giorno e me la sono cavata con qualche botta e con una prognosi di due settimane a causa del colpo della strega, che mi aveva completamente paralizzato il collo.
Si sa, noi Arieti abbiamo la testa molto dura e quando ci poniamo un obiettivo, quello deve essere.
E io volevo rimettermi a posto il prima possibile, sia per tornare al lavoro, sia perché, all’epoca, pesavo qualche kg di troppo e non mi piacevo per niente. Premetto che ho sempre avuto qualche kg in più (anche se non sono mai stata in sovrappeso) e questo mi ha sempre procurato un po’di disagio.
Nonostante ciò, non ho mai seguito una vera dieta in vita mia, perché con mia madre in casa è davvero dura: lei è un’ottima cuoca, in più è una di quelle donne all’antica con una visione un po’distorta del sovrappeso e dell’obesità (probabilmente se gli si fosse presentato davanti Pavarotti avrebbe detto che aveva bisogno di mettere su qualche kg perché lo vedeva deperito).
L’unica cosa che mi ero limitata a fare è aver ridotto drasticamente i grassi, ma continuavo a mangiare tantissimi zuccheri (pane, pasta, pizza ecc.) perché in famiglia passava il messaggio errato che erano i grassi che facevano metter su peso e che, invece, gli zuccheri non influivano su tale processo.
Come se ciò non bastasse, passavo il mio tempo sui libri o sul PC e pochissimo ad uno sport degno di tale nome. Prima c’era la scusa delle scuole medie, poi delle superiori, poi dell’università con i suoi corsi che duravano fino a notte fonda. Insomma, qualsiasi cosa veniva prima di fare attività fisica.
La svolta
L’incidente per me è stato la svolta decisiva, questa volta dovevo farcela, dovevo dimostrare a me stessa che ce la potevo fare, che potevo raggiungere il mio obiettivo: così decisi di iniziare a frequentare la piscina in maniera molto più assidua di quanto già non facessi (prima andavo si e no due volte la settimana con una media di 60-70 vasche/ora), raggiungendo le 80-100 vasche/ora 4-5 volte a settimana.
Stavo bene, ma non mi sentivo ancora al top.
Così iniziai, un po’ per gioco, ad andare su internet e ad informarmi su quali erano le strategie migliori per perdere peso: c’era chi diceva di non mangiare carboidrati, chi diceva di concentrarli solo nella prima parte della giornata, chi di non fare colazione, chi di non fare la cena, chi di aumentare i grassi, chi di ridurli, chi di aumentare le proteine, chi le verdure. Insomma: c’era tutto e il contrario di tutto.
Intanto i miei ritmi di vita erano completamente cambiati, perché la mia pausa pranzo era dedicata alla piscina, il tempo per mangiare era poco, quindi la prima grande modifica che ho dovuto apportare è stata la colazione.
Se mi chiedevate alle superiori, cosa fosse la colazione per me, vi rispondevo una rottura di scatole, perché significava doversi svegliare 15-20’ prima per niente.
Se la stessa domanda me la fate oggi vi rispondo che è il pasto più importante della mia giornata.
Gradualmente sono passata dal solo caffè con latte, al caffèlatte con fette biscottate o pane e marmellata, ai muesli con caffè e yogurt a quella attuale con kefir, noci, uova, caffè e spremuta di arancia, una cosa praticamente impensabile per una come me che non sapeva assolutamente il significato della parola colazione. E il bello è che questa modifica è stata fatta semplicemente seguendo quello che il mio corpo richiedeva, quello di cui aveva realmente bisogno.
Anche il pranzo e la cena hanno richiesto degli aggiustamenti. Ero arrivata ad un punto in cui ero completamente dipendente dai carboidrati per cui ad un certo punto ho detto stop. E’ora di cambiare qualcosa. E’stato allora che ho deciso di concentrare i carboidrati solo durante la colazione e negli spuntini dopo l’attività fisica. Dovevo disintossicarmi. E l’unico modo era un taglio netto.
Sapete qual è stato il risultato? In sei mesi ho perso praticamente 8 kg, ma quello che è ben più importante è che io oggi sono una persona completamente nuova dalla Valentina di quasi 6 anni fa.
Ho scoperto il gusto di mangiare cose nuove, finalmente sono riuscita ad amare il pesce, che fino a quel momento avevo rifiutato e soprattutto ho iniziato ad amare lo sport e ad amare me stessa.
La rivincita
Vedere la mia vita cambiare così radicalmente, mi ha spronato a volermi interessare sempre di più al mondo della nutrizione. Ho iniziato da autodidatta per poi specializzarmi all’università.
E anche lì ho trovato alcuni docenti che professavano una teoria, mentre altri la criticavano esaltando gli effetti dell’esatto contrario. Quindi? Dove sta la verità?
Con questi dubbi in testa, un po’con paura, ma anche con grande entusiasmo ho iniziato a studiare da sola i meccanismi nutrizionali che stanno alla base delle principali diete in circolazione ed a provare su di me ogni regime alimentare che avesse una base scientifica dietro, questo perché volevo in prima persona capire gli effetti che esso avrebbe avuto su di me, non solo quelli positivi, ma anche e soprattutto quelli negativi, in modo tale da offrire poi in un futuro ai miei clienti anche qualche chicca in più su come affrontare delle situazioni spiacevoli a cui potevano incorrere.
Ho iniziato, quindi, questo lavoro preparandomi degli schemi ben precisi con cui poter gestire le diverse problematiche, ma mi sono da subito accorta che tutte le tabelle, tutti gli schemi che mi ero prefissata non mi servivano a niente e soprattutto che in giro c’è molta concorrenza.
Concorrenza non da parte di colleghi biologi o medici, ma di molte persone che non hanno alcun titolo per elaborare piani nutrizionali, come “diet coach” (non so neanche cosa sia) o personal trainer o vicine di casa o ancora farmacie, erboristerie e negozi vari che si improvvisano esperti in materia, rilasciando piani nutrizionali prestampati uguali per tutti o peggio ancora facendoti spendere barcate di soldi in prodotti dimagranti che promettono il raggiungimento di risultati strabilianti in tempi rapidissimi.
Credi davvero che una dieta possa ridursi ad un foglio con scritte le grammature ed i tipi di alimenti da mangiare? Credi davvero che acquistare dei beveroni o delle pillole possa farti guadagnare in salute?
Se la tua risposta è sì, sei sul sito sbagliato. Io sono profondamente convinta che ogni persona sia unica ed irripetibile e ciò che va bene per una, per un’altra può essere deleterio. Ogni caso dev’essere attentamente studiato, perché anche un piccolo dettaglio può fare la differenza.
Ogni dieta dev’essere intesa come un percorso nutrizionale finalizzato non alla perdita di peso, ma al mantenimento dello stato di salute dell’individuo, tenendo conto delle sue proprie caratteristiche ed esigenze e spingendolo a fare delle scelte giuste e consapevoli, insegnandogli a mangiare correttamente per sempre come il suo organismo richiede, nei tempi che a lui sono necessari.
Ecco perché ti chiedo di diffidare di tutte quelle persone che ti danno una dieta prestampata, simile a quella che puoi scaricarti da solo su internet. O ancora peggio di chi ti propina delle pillole o dei beveroni. Vali davvero così poco? Prova a chiedertelo.
Da qui nasce “Alimentazione su Misura”, dall’esperienza personale che con tanto impegno e tanta dedizione la nostra vita può cambiare radicalmente, non solo dal lato estetico (la perdita di kg o di cm), ma soprattutto da quello mentale e salutistico, al punto tale da far diventare un tuo problema il tuo punto di forza.
Perché ricordati sempre che il protagonista di questo viaggio sei TU, TU e SOLTANTO TU, non la tua bilancia.
Poco più di un anno fa ho avuto la fortuna e l’onore di conoscerti,una persona splendida ed una professionista unica, con una conoscenza ed intelligenza insuperabili, mi hai dato un sacco di consigli e di informazioni,da te ho imparato tantissimo,sei un pozzo di sapienza!sei pure una persona anche troppo umile,e stradisponibile,e tutto questo fa di te una Professionista di un altro pianeta!e poi hai una passione per l’arte medica fenomenale!questo ti rende la persona e la professionista più adatta verso cui affidarsi per qualsiasi tipo di problematica,dalla dieta dimagrante alla nutrizione più adatta in patologie anche complesse,con la certezza di ottenere risultati certi!una certezza!
Grazie mille Marco!Troppi complimenti!