La settimana scorsa ci siamo concentrati sul ruolo delle vitamine del gruppo B nella prevenzione dell’incremento dell’omocisteina e sulle principali fonti che le contengono (vedi qui).
Iperomocisteinemia: cos’è e perché si verifica
Il riscontro di una concentrazione di omocisteina nel sangue superiore ai 12 µmol/L viene definita iperomocisteinemia ed è ormai da tempo considerata un importante fattore di rischio per patologie cardiovascolari, come infarto miocardico, ictus cerebrale, trombosi, aterosclerosi, ma anche di malattie cerebrali come Alzheimer e l’emicrania o ossee, dato che può causare fratture simili a quelle dell’osteoporosi.
L’iperomocisteinemia può essere legata a difetti genetici (ad esempio deficit di produzione dell’enzima metilentetraidrofolatoreduttasi o MTHR) o ad alcune patologie come l’ipotiroidismo, ridotta funzionalità renale, malattie autoimmuni varie. E’ altresì fisiologico ritrovarne livelli più alti in soggetti anziani.
Anche l’utilizzo di alcuni farmaci per terapie di lungo periodo può contribuire all’insorgenza dell’iperomocisteinemia. Tra questi ricordiamo gli anticoncezionali, i fibrati usati come ipocolesterolemizzanti, gli immunosoppressori come l’everolimus o il metotrexate e gli anticonvulsivanti come carbamazepina e fenitoina.
Particolare attenzione va poi rivolta nei confronti del grande popolo affetto da gastrite cronica che è costretto ad assumere farmaci appartenenti alla classe degli inibitori di pompa protonica (omeprazolo in particolare), i quali riducono considerevolmente i livelli di vitamina B12 e di cui parleremo a fondo in un articolo dedicato.
Pare che lo stesso meccanismo, ovvero la carenza di vitamina B12, sia alla base anche dell’iperomocisteinemia che si riscontra in pazienti diabetici che devono assumere cronicamente metformina.
Uno stile di vita scorretto, infine, caratterizzato da un’alimentazione sbagliata con carenza di vitamine del gruppo B, alcolismo, eccesso di caffeina, sedentarietà e tabagismo può essere responsabile di un aumento dell’omocisteina.
Soggetti che assumono questi farmaci o hanno una storia di patologie cardiovascolari, metaboliche o autoimmuni, donne in gravidanza e persone che adottano regimi alimentari particolari come vegani o vegetariani dovrebbero sottoporsi periodicamente al dosaggio dell’omocisteina.
Perché il mal di testa si associa all’iperomocisteinemia?
Alti livelli di omocisteinemia sono stati associati all’emicrania. L’esatto meccanismo per cui si verifichi un attacco di questo tipo rimane ad oggi ancora sconosciuto.
Tuttavia si sa per certo che si verifica una riduzione del flusso sanguigno cerebrale, che provoca un’improvvisa onda di depolarizzazione a livello della corteccia. Tutto ciò crea una grave riduzione dell’apporto di ossigeno alle cellule cerebrali che contribuisce ad accentuare il mal di testa. L’omocisteina potrebbe essere coinvolta in questo processo.
Inoltre, essa inducendo un danno a livello endoteliale, riduce la disponibilità di ossido nitrico e questo altera la funzionalità neuronale scatenando l’innesco ed il mantenimento di un attacco di emicrania. Proprio a causa del danno endoteliale si sospetta anche esserci un nesso tra emicrania ed ischemia cerebrale.
Cosa fare allora?
Purtroppo non si può fare nulla per eliminare i fattori genetici, ma molto, invece, si può fare in termini di alimentazione. Cercare di mantenere il giusto equilibrio tra le vitamine B6, B9 e B12 è fondamentale, incrementandone le fonti dirette che vi ho descritto qui.
Un’attenzione particolare alle modalità di cottura: evitare di utilizzare metodi che utilizzano grosse quantità di acqua, per limitare la perdita di queste vitamine idrosolubili all’interno del liquido di cottura. Preferire, quindi, sempre la cottura a vapore piuttosto che la bollitura.
Pare che anche una supplementazione di betaina (circa 6 g/die per 4-6 settimane), una sostanza naturale estratta dalla barbabietola da zucchero, possa aiutare: diversi studi evidenziano, infatti, come essa possa “mimare” l’effetto della vitamina B9 e B12, garantendo, attraverso una via biosintetica dedicata, la conversione dell’omocisteina in metionina e riducendone quindi la concentrazione nel giro di poche settimane.
Alimenti particolarmente ricchi di betaina sono pseudocereali come la quinoa, e l’amaranto, cereali come la segale, il kamut, l’avena, verdure come la barbabietola e gli spinaci.
Certo, non possiamo pensare che con l’alimentazione si arrivi a concentrazioni come quelle usate negli studi clinici, ma in un’ottica di prevenzione, vale la pena di arricchire la nostra dieta con questi alimenti.
Se la carenza vitaminica è molto alta, rivolgiti al tuo nutrizionista che saprà indicarti l’integratore giusto per te (te ne potrei citare tanti in questo momento, ma non voglio fare pubblicità a nessuno) o al medico per ricevere il farmaco idoneo.
Ti lascio con una fantastica ricetta per fare il pieno di vitamine del gruppo B e betaina: salmone al vapore con germogli di spinaci e scaglie di Parmigiano (puoi trovare la ricetta originale qui)
Per una persona
- Un filetto di salmone (circa 120 g)
- Grana Padano in scaglie (circa un cucchiaio)
- Spinaci in foglioline (100 g)
- Limone, sale e pepe quanto basta.
La ricetta è semplicissima: basta, infatti, scaldare i filetti di salmone con limone, sale e pepe (la ricetta originale dice al vapore, ma se hai fretta va bene anche in padella), cuocere a parte gli spinaci e quando sono pronti servire il tutto spolverando con scaglie di grana. Io l’ho personalizzata aggiungendovi anche dei pomodorini (buonissimo!!!).
Questa ricetta apporta circa 170 µg di folati, 1,1 µg di B6 e 5 µg di vitamina B 12, ovvero più del doppio del fabbisogno di un adulto di B12, la metà di B9 e praticamente l’intero apporto di B6.
Se vuoi, puoi arricchire il tuo piatto con della quinoa o dell’avena (di cui ho parlato ampiamente qui) per aumentare ancora di più il quantitativo di vitamina B9 e B6 e raggiungere praticamente l’intero fabbisogno raccomandato.
Buon appetito!
Fonti
Kowalska M.,, Prendecki M.,, Kozubski W.,, Lianeri M.,, Dorszewska J. Molecular factors in migraine (2016). Oncotarget, 7 (31). 50708-50718.
Marc P., Mc Rae. Betaine supplementation decreases plasma homocysteine in healthy adult participants: a meta-analysis (2006). J Chiropr Med, 12(1). 20-25.
Sadeghi O., Maghsoudi Z., Askari G., Khorvash F., Feizi A. Association between serum levels of homocysteine with characteristics of migraine attacks in migraine with aura (2014). J Res Med Sc, 19 (11). 1041-1045.
Shaik M.M., Gan S. H. Vitamin supplementation as possible prophylactic treatment against migraine with aura and menstrual migraine (2015). Biomed Res Int. 469529.
SALMONE AL VAPORE CON GERMOGLI DI SPINACI E SCAGLIE DI FORMAGGIO